giovedì 29 aprile 2021

Pall’ ‘e riso (Arancini alla napoletana...a modo mio)

 L'altro giorno ho sentito l'irrefrenabile desiderio di un cuoppo napoletano, con tutte le sue piccole delizie fritte, quindi ho deciso di pubblicare le ricette dei classici prodotti che lo compongono e che non vengono consumati solo come street food, ma anche come antipasto o aperitivo, prodotti che troviamo comunemente in rosticcerie, bar e pizzerie, oltre che sulle tavole delle feste. Giusto una piccola informazione per chi non conoscesse il cuoppo... Chiamato anche cuppetiello, è un cono di carta paglia bello capiente, ma comodo da tenere in mano, e stracolmo di bocconcini fritti di ogni tipo. Esistono tre tipi di cuoppo, quello di mare, che contiene pesci e molluschi fritti (alici, baccalà, polpo, moscardini e calamari) e frittelle di alghe; quello di terra, che è quello su cui mi concentrerò io, che contiene panzarotti, pall’ ‘e riso, pizzelle di sciurilli, zeppoline di pasta cresciuta, montanarine, frittatine di pasta, mozzarella in carrozza, scagliuzzielli e verdure pastellate e in fine il cuoppo dolce che contiene bocconi di pasta cresciuta e zeppoline, fritte e poi passate nello zucchero semolato.

Iniziamo questo viaggio nel fritto con la pall' 'e riso, la palla di riso, una variante partenopea dell'arancino siciliano. L'arancino nasce in Sicilia probabilmente tra il IX e l’XI secolo. Il nome “arancino” deriva dalla sua forma e dal suo colore che ricorda per l'appunto il frutto dell'arancio (da noi non ci sono dubbi sulla sua sessualità, perché in dialetto il frutto è declinato al maschile). Il suo antenato sembrerebbe essere in realtà il timballo: si racconta infatti che, durante i banchetti gli arabi (in quel periodo la Sicilia era sotto la dominazione araba) avessero l’abitudine di disporre al centro delle loro tavole un vassoio di riso aromatizzato allo zafferano e condito con carni e verdure. La pietanza veniva mangiata con le mani. L’invenzione della panatura, invece, arrivò solo successivamente, e viene attribuita ai cuoci della corte di Federico II di Svevia che, per consentire al loro sovrano di gustare la pientanza durante le sue battute di caccia, ricoprirono l’arancino con un velo esterno di pangrattato. La panatura era la soluzione ideale per non far deteriorare il riso e la farcitura. L'arancino arrivò a Napoli probabilmente nel periodo del Regno dei Borbone, quando i legami con la Sicilia divennero più stretti e la cucina partenopea iniziò a subire una serie di contaminazioni. Fino a quel momento il riso non aveva avuto molto successo (era considerato un cibo povero), ma con la diffusione di questa nuova ricetta ideata dai monzù (i cuochi francesi alla corte dei Borbone durante il Regno delle due Sicilie), divenne degno anche della tavole dei ricchi. La ricetta della palla di riso prevede l'uso del ragù napoletano, dell'uovo sbattuto e del parmigiano per condire il riso lesso e un ripieno di carne macinata, piselli, prosciutto cotto o salame Napoli e provola, con una panatura di uova e pangrattato. Ora però vi lascio la mia ricetta, chiaramente vegana, molto più sbrigativa, ma altrettanto saporita.

Ingredienti per circa 30 pezzi:
750 gr di riso ribe
1 litro di passata di pomodoro
250 gr di funghi champignon, o di salsiccia vegana (facoltativo)
200 gr. circa di piselli
250 gr di provola affumicata (anche questa potete ometterla, io vi suggerisco Provolì di Cashewficio, o se volete provare a farla in casa, trovate qui la RICETTA)
1 cipolla
1 carota
sale e pepe q.b.
olio extravergine di oliva
1 cucchiaino di semi di finocchio
3 cucchiai di parmigiano vegano (se non volete farlo in caso potete usare semplicemente il lievito alimentare, o provare il Gondino grattugiato, o ancora il Cashewsano del Cashewficio)
pane grattugiato
farina 00 e acqua
olio di girasole per friggere

In una casseruola soffriggete la cipolla e la carota tritate in un filo d'olio extravergine di oliva. Unite anche i piselli, i funghi e i semi di finocchio. Lasciate andare per qualche minuto dopodiché aggiungete la passata di pomodoro, salate, pepate (se vi piace potete mettere anche il peperoncino) e lasciate cuocere per 30 minuti. Versate nel sugo il riso e allungando con un po' di acqua bollente, portate a cottura il riso. Alla fine, quando sarà ben asciutto, unite anche il lievito alimentare e delle foglie fresche di basilico, versate il riso in una teglia allargandolo bene e lasciatelo raffreddare completamente. 
Preparate una pastella mescolando acqua e farina nella stessa quantità (ad esempio 100 gr. di acqua e 100 gr. di farina) e aggiungendo un pizzico di sale.
Schiacciare un po’ di riso (circa 70 gr) nel palmo della mano, al centro mettere un pezzetto di provola e se volete qualche cubetto di salsiccia vegana rosolata in padella precedentemente, e chiudere formando una pallina. Compattate bene con le mani. Immergete la pallina nella pastella e poi rotolatela nel pangrattato e mettetela su un piatto. Potete friggerle subito, ma se le farete riposare in frigo per un paio d'ora verranno anche meglio, perché avranno il tempo di compattarsi di più.
Friggetele, poche alla volta, in abbondante olio di semi bollente, a fiamma moderata, finché non saranno belle dorate, scolatele su carta assorbente e mangiatele calde.
Se realizzate delle palle più grandi questa ricetta può sostituire un pasto e diventare un delizioso piatto unico.

venerdì 23 aprile 2021

Gnocchi al ragù di lenticchie

Io amo follemente questo ragù, è talmente godurioso e pieno di sapore che è diventato uno dei miei piatti preferiti, insieme agli gnocchi al forno poi...che ve lo dico a fare, provateli!

Ingredienti:
1 kg. di gnocchi di patate (chiaramente questo sugo si presta a qualsiasi tipo di pasta, per la quantità regolatevi in base alla fame e al numero di commensali)
1 sedano
1 carota
1 cipolla
1 spicchio di aglio
Una presa di semi di finocchietto
5 bacche di ginepro schiacciate
1 foglia di alloro
1 mazzetto di rosmarino, salvia e timo freschi (potete sostituirli con le erbette secche)
Sale e olio evo q.b.
Pepe o peperoncino a gusto
Vino bianco
1 litro di passata di pomodoro
500 gr. di lenticchie secche

In autunno adoro arricchire questo ragù con 2 funghi porcini freschi, o una manciata di funghi secchi, rinvenuti in acqua tiepida, 3 chiodi di garofano e sostituire il vino bianco con il vino rosso per renderlo ancora più corposo.

In una casseruola mettete un il trito di sedano, carota, cipolla e aglio (potete anche mettere l'aglio intero e toglierlo a metà cottura), aggiungete un filo di olio extravergine d'oliva e fate soffriggere per qualche minuto. Aggiungete le lenticchie secche ben lavate e lasciate rosolare. Aggiungete gli aromi (e i funghi se volete) e sfumate il tutto con del vino. Aggiungete la salsa di pomodoro, salate e pepate a piacere. Cuocete a fuoco basso per 1 ora. Alla fine togliete il mazzetto aromatico, le bacche, l'aglio e l'alloro. Condite gli gnocchi di patate precedentemente lessati in abbondante acqua bollente salata. Se volete passarli in forno metteteli in teglia con della mozzarella vegetale e lievito alimentare, oppure aggiungete la besciamella. Fate gratinare in forno a 180° per circa 15-20 minuti.
 

Torta alle rose e lamponi

 Oggi è il mio compleanno e anche quest'anno a causa della pandemia non potrò festeggiare con amici e parenti, ma il momento va celebrato lo stesso e quindi mi sono regalata questa torta festosa e primaverile, complice la voglia di lamponi degli ultimi giorni. Condivido la ricetta con voi, preparatela e festeggiate con me!
Vi lascio due varianti, una con base bianca e una con base al cioccolato, a voi la scelta ;)

Ingredienti per una torta di 23 cm. di diametro

Versione bianca:
300 ml. di latte di soia al naturale (potete usare anche latte di mandorle o cocco per dare un aroma in più)
2/3 di cucchiaino di aceto di mele
50 gr. di mandorle tritate finemente (potete sostituirle anche con il cocco o con i pistacchi, che ci stanno benissimo)
170 gr. di farina 00
30 gr. di amido di mais (o fecola di patate)
50 gr. di farina integrale
1 pizzico di sale
1 cucchiaino scarso di bicarbonato
1 cucchiaino abbondante di lievito per dolci
1/2 cucchiaino di vaniglia in polvere o in estratto
80 ml. di olio di semi
130 gr. di sciroppo d'acero (o altro dolcificante)


Versione al cioccolato:
300 ml. di latte di soia (anche qui potete variare il latte vegetale)
2/3 di cucchiaino di aceto di mele
180 gr. di farina 00
2/3 di cucchiaino di bicarbonato
2/3 di cucchiaino di lievito per dolci
40 gr. di cacao in polvere
1 pizzico di sale
40 gr. di farina integrale, (o di cocco)
1/2 cucchiaino di estratto di vaniglia o di vaniglia in polvere
120 gr. di sciroppo d'acero (o altro dolcificante)
70 ml. di olio di semi
Peperoncino q.b. (se vi piace, dà un tocco in più, estremamente afroditico)

Foderate una tortiera a cerniera di 22-23 cm. di diametro e preriscaldate il forno a 180°c. Nel frattempo mettete l'aceto nel latte vegetale e lasciate riposare almeno 5 minuti. Riunite tutti gli ingredienti secchi (farine, bicarbonato, lievito, cacao, e aromi) in una ciotola e unite poco alla volta i liquidi (latte, olio e sciroppo). Mescolate velocemente con una frusta, non lavoratelo troppo. Versate il composto della tortiera e infornate per circa 20-25 minuti. Trascorso il tempo fate la prova stecchino per controllare la cottura. Lasciate raffreddare completamente la torta e nel frattempo preparate la farcia e lo sciroppo di rose per la bagna.

Sciroppo alla rosa:
50 gr. di petali di rosa profumati e non trattati (vanno bene anche i boccioli di rosa o i petali di rosa essiccati)
100 gr. di zucchero (potete anche regolarvi in base al gradi di dolcezza che preferite, oppure diluire ulteriormente lo sciroppo prima di bagnare la torta)
200 gr. di acqua

In un pentolino, portate a bollore l'acqua, spegnete il fuoco e lasciate in infusione le rose, coprendo con un coperchio per 15 minuti. Filtrate il liquido, strizzando bene i petali e versatelo in un pentolino con lo zucchero, portate a bollore e lasciate bollire per altri 15-20 minuti a fuoco lento. Lasciate raffreddare.

Crema ai lamponi e cioccolato bianco:
200 gr. di panna da montare vegetale 
200 gr. di confettura di lamponi (potete anche scegliere di fare la torta con le fragole, ma io adoro i lamponi)
200 gr. di cioccolato bianco vegano
Lamponi (o fragole) per decorare (anche quelli surgelati possono andar bene
Petali di rosa per decorare

Sciogliete il cioccolato bianco a bagnomaria, mi raccomando l'acqua sotto il pentolino non deve arrivare a bollore altrimenti si rovina il cioccolato. In una ciotola versate la panna e montatela (se non è già zuccherata aggiungete anche lo zucchero a velo). Aggiungete la confettura e mescolate. Unite infine il cioccolate e amalgamate bene usando un cucchiaio, facendo attenzione a non smontare la panna, con movimento dal basso verso l'alto.

Ora potete comporre la torta. Tagliate a metà la torta, bagnate entrambi i dischi con lo sciroppo alla rosa (non ne servirà tanto, questo tipo di torta è già umida di suo, ma serve a dare l'aroma). Spalmate la crema sul primo disco (se usate la base al cioccolato potrebbe piacervi dare un maggiore sapore di lamponi spalmando prima uno strato sottile di confettura), coprite con l'altro disco e ricoprite con la restante crema, decorando come più vi piace. Decorate con i lamponi (o le fragole) interi, con petali di rose, o con roselline di zucchero e godetevela!

venerdì 16 aprile 2021

Salsicce vegane

Erano mesi che volevo provare a realizzare delle salsicce vegane e ieri, dopo aver letto diverse ricette in giro per il web e su alcuni libri che ho in casa, mi si è accesa una lampadina e allora ho buttato su carta alcuni ingredienti e mi sono lanciata. Questa ricetta in realtà è molto semplice e il risultato è delizioso, i miei prossimi esperimenti saranno la realizzazione di un salamino e di una salsiccia di seitan. Intanto provate queste salsicce e fatemi sapere!

Ingredienti per 8 salsiccette:
350 gr. di lenticchie precedentemente lessate (in acqua, con olio, cipolla, sedano, carota, due pomodorini, semi di finocchietto e sale quanto basta) e scolate bene (vanno bene anche i fagioli rossi, o i borlotti)
180 gr. di tofu al naturale, ben scolato e asciugato (più acqua riuscite a togliere migliore sarà il risultato. Se non volete usare il tofu, potete sostituirlo con lo stesso quantitativo di patata lessa schiacciata, chiaramente il risultato sarà diverso, ma ugualmente buono)
3-4 cucchiai di farina di ceci (potete anche usare altri tipi di farina di legumi o al limite farina normale)
4 cucchiai di farina di glutine
2 cucchiai abbondanti di concentrato di pomodoro
2-3 pomodori secchi reidratati, o sott'olio anche meglio (oppure 2 cucchiai abbondanti di filetti di peperone rosso arrostito. Potete anche omettere se non gradite)
2 cucchiai di salsa di soia
1 cucchiaino di fumo liquido (opzionale, potete anche sostituirlo usando la paprika affumicata)
1 cucchiaino di alloro secco (potete sostituirlo con l'origano)
1 cucchiaino di rosmarino
1 cucchiaino di paprika (dolce, piccante o affumicata in base ai vostri gusti)
1 cucchiaino di semi di finocchietto
1 cucchiaino di aglio in polvere (oppure uno spicchio di aglio fresco tritato finemente)
Sale e pepe nero q.b.
1 filo di olio
peperoncino q.b. (facoltativo)
1 cucchiaio di vino rosso (potete sostituirlo con la senape, oppure ometterlo)
1 cucchiaino di buccia grattugiata di arancia (facoltativo)

Frullate il tofu e le lenticchie, insieme ai pomodori secchi. Versate il tutto in una ciotola e unite gli altri ingredienti, amalgamate bene. Il composto deve risultare compatto e modellabile, non farinoso e neanche appiccicoso. Coprite la ciotola e lasciatela riposare in frigo per mezz'ora. Trascorso il tempo, prendete un po' di impasto, direi un paio di cucchiai, e modellatelo, pressando, a forma di salsiccia, arrotolatela strettamente in un foglio di carta da forno e chiudete gli estremi come fosse una caramella. Posizionate queste caramelle nel cestello di una vaporiera e cuocetele a vapore per 20-30 minuti circa, al tatto devono risultare sode. Se non avete la vaporiera, potete anche avvolgerle nella carta da forno e poi in un foglio di alluminio, chiudendole a caramella, e gettarle direttamente in acqua bollente per circa 20 minuti/mezz'ora. Poi lasciatele raffreddare completamente prima di aprire la carta e tirare fuori le salsicce. Ora le salsicce sono pronte per essere rosolate e cotte come preferite, io le ho provate a fette sulla pizza e con le patate al forno.
Potete conservarle in frigo per 3 giorni e in congelatore per qualche mese. 

martedì 6 aprile 2021

Tofu in salsa Buffalo

 

Mi sono letteralmente innamorata di questa ricetta, saporitissima e sorprendente per la consistenza che acquista il tofu, che ricorda al mio palato quei bocconcini tenerissimi e succosi di pollo fritti, anche se meno fibroso ovviamente. Sperimentando questa modalità di lavorazione del tofu mi si è aperto un mondo e  ora potrò sbizzarrirmi con altre ricettine goduriose, già vedo all'orizzonte nuggets, bocconcini al limone, in agrodolce o con le mandorle. Sbav! Diciamo che questa non è una ricetta leggera, da tutti i giorni, ma uno sfizio sicuramente da gustare con gli amici sorseggiando una bella birra fresca. 
Trovate la ricetta originale su Vegnarok
Nella ricetta è previsto il tofu vellutato, ma siccome io qui non lo trovo da nessuna parte ho provato ad usare quello della Conad e il risultato è stato pazzesco, anche se immagino possa essere anche migliore con quello vellutato. 

Ingredienti per 2 persone:

400 gr. di tofu al naturale
3 cucchiai salsa di soia
2 cucchiai di acqua
1 cucchiaino di cipolla in polvere
1/2 cucchiaino di aglio in polvere
1 cucchiaino mix per barbecue (maggiorana, rosmarino, timo, ginepro, basilico)
1 cucchiaio raso paprika affumicata (oppure paprika piccante e 6 gocce di fumo liquido)
1 cucchiaio amido di mais

Per la salsa buffalo:
80 gr. margarina
40 gr. salsa piccante tipo tabasco, o ketchup (se usate il ketchup aggiungete anche del peperoncino in polvere, regolatevi a gusto, ma deve essere piccante. Potete anche usare 40 gr. di passata di pomodoro e tabasco o peperoncino a vostro piacimento)
1 pizzico di sale
½ cucchiaino di aglio in polvere
½ cucchiaino di cipolla in polvere
40 gr. aceto di mele
½ cucchiaino di sciroppo d’acero o d’agave (facoltativo, se usate il ketchup c'è già la nota agrodolce)
1 cucchiaino di amido di mais

Prendete i panetti di tofu e asciugateli bene con un panno pulito o con carta assorbente. Metteteli in congelatore in un contenitore per 24 ore. Il giorno dopo tiratelo fuori dal congelatore e lasciatelo scongelare completamente, tamponandolo e pressandolo bene con un canovaccio pulito o con della carta assorbente, bisogna eliminare quanta più acqua possibile.
Fatto questo tagliatelo nella dimensione che preferite oppure strappatelo a pezzi irregolari. In un recipiente a chiusura ermetica miscelate la salsa di soia, l'acqua, l'aglio e la cipolla in polvere, le aromatiche, la paprika e fumo liquido. Mettete i bocconcini di tofu nel recipiente, mescolate bene, chiudete e fate marinare in frigo per un paio di ore.
Trascorso questo tempo versate 1 cucchiaio di amido di mais sul tofu e mescolate bene. Trasferitelo su una teglia, con i pezzi ben distanziati tra loro e infornate a 200°C. per 20 minuti.
Preparate la salsa Buffalo. 
In una ciotola versate 80 gr. di margarina sciolta, 40 gr. di ketchup, 1 cucchiaino di cipolla in polvere, ½ cucchiaino di aglio in polvere, 1 pizzico di sale, ½ cucchiaino di peperoncino, l'amido di mais ed 1 cucchiaio di aceto di mele. Mescolate bene e versate la salsa sui bocconcini di tofu, mescolando bene. Mettete di nuovo in forno a 200°C per altri 5 minuti, con funzione grill.
Serviteli caldi magari accompagnati con una salsina allo yogurt. Ricordatevi che non possono essere congelati.

domenica 4 aprile 2021

Casatiello dolce o Pigna

Il Casatiello è un dolce antico tipico campano che si prepara a Pasqua, si tratta della variante dolce del classico Casatiello salato. Esistono tante ricette e tante varianti, ogni famiglia ha la sua. Mentre in territorio partenopeo prende il nome di Casatiello dolce, in altre zone della Campania e anche del Molise è comunemente conosciuto come Pigna. E’ un dolce da credenza asciutto e gustoso con il tipico profumo di fiori d’arancio, usato a colazione perché ottimo inzuppato nel latte, in forma di ciambella o di panettone. Per la sua consistenza e il suo aroma intenso o si ama o si odia, ma esistono anche ricette che permettono di ottenere un risultato molto più soffice, come ad esempio nella versione molisana che prevede l'uso delle patate lesse nell'impasto. Grazie all'uso del “criscito” (pasta di riporto fermentata) si conserva bene per diversi giorni, potete anche usare al suo posto il lievito madre ottenendo un prodotto ugualmente ottimo. La ricetta originaria antica prevede la presenza dello strutto, proprio come per il Casatiello salato, anche se questo elemento si è quasi completamente perduto nelle ricette moderne. 
Vi lascio la ricetta, senza ingredienti di origine animale, con alcune varianti, in modo da poter sperimentare e scegliere qual è quella che preferite.

Per una Pigna a ciambella da 28 cm. di diametro, o una teglia da panettone da 1 kg:

Per il criscito
250 gr. di farina
200 gr. di latte vegetale o acqua
15 gr. di lievito

Per l’impasto
750 gr di farina (se volete provare l'impasto con le patate usate 600 gr. di farina e 150 gr. di patata lessa schiacciata)
300 gr di zucchero
25 gr di lievito di birra
300 ml. di acqua o latte vegetale non zuccherato
3 cucchiai di liquore Strega
3 cucchiai di liquore all'Anice o Sambuca (facoltativo)
100 gr di olio di semi o burro vegetale
Buccia grattugiata di un limone e di un'arancia non trattati (potete sostituirli con un trito di agrumi canditi)
1 fialetta di fiori d'arancio, o millefiori (facoltativo)
1 cucchiaino di cannella (facoltativo)
Semi di una bacca di vaniglia (potete usare anche l'estratto di vaniglia, ma vi sconsiglio la vanillina)
1 cucchiaio di miele (facoltativo)

Per decorare
Latte vegetale q.b. (per spennellare)
100 gr. Zucchero a velo vanigliato
Succo di limone q.b.
Zuccherini colorati (diavoletti)

La preparazione della pigna comincia la sera prima, quando viene preparato il criscito. Impastate, quindi, farina, latte/acqua e lievito e lasciate lievitare tutta la notte coperto e al riparo da correnti d'aria. Il mattino disponete la farina a fontana sul piano da lavoro e al centro aggiungere il latte/acqua, il liquore, lo zucchero, l'olio o il burro fuso e gli aromi. Impastate per un paio di minuti, se avete la planetaria questo lavoro vi sarà molto facilitato. Aggiungete ora il criscito. Impastate con forza per almeno 15/20 minuti. Successivamente, disponete l’impasto ottenuto in uno stampo a ciambella di 28 cm di diametro e lasciatelo lievitare per altre 12 ore. Quando l’impasto sarà raddoppiato di volume cuocete in forno a 180° per circa 40 minuti. Una volta pronto e freddo preparate la glassa. In una ciotola versate lo zucchero a velo ed aggiungete, goccia a goccia, il succo di limone fino ad ottenere una glassa di zucchero densa. Versatela sulla Pigna e spolverate con zuccherini colorati e ovetti di zucchero o cioccolato. 

Lasagna Beneventana in versione vegana

La lasagna beneventana è una ricetta tradizionale che non manca mai sulla tavola di Carnevale e anche di Pasqua (a casa mia è presente praticamente in tutte le feste comandate, in alternativa ai cannelloni XD). La ricetta originale prevede sfoglie fresche di pasta all’uovo, ragù napoletano, uova sode, polpettine fritte, parmigiano grattugiato e provola, o mozzarella. Si differenzia dalla lasagna napoletana per l’assenza della ricotta e per il fatto che spesso la sorella partenopea viene realizzata con sfoglie di lasagna riccia di semola di grano duro. In alcune ricette più moderne è presente anche il salame napoletano a cubetti. Si tratta di una ricetta antica, sembra che  risalga al 1700, ai tempi di Francesco II, ultimo re delle due Sicilie, chiamato affettuosamente “Re Lasagna”, tanto amava tantissimo questo piatto! Ci ho pensato tanto su come poterla veganizzare senza sacrificare sapore e soddisfazione del palato e dello stomaco che per me sono elementi fondamentali e imprescindibili. Il cibo non deve essere mai triste e insapore, deve essere un piacere. Fatta questa breve introduzione vi lascio la mia ricetta, che chiaramente non risulterà uguale all'originale, ma sarà deliziosa lo stesso ;)

Quantità per una teglia rettangolare 30 cm x18 cm:

600 gr. di sfoglie per Lasagne fresche senza uova, oppure di Lasagne secche di semola di grano duro
400 gr di mozzarella vegetale autoprodotta o acquistata (io preferisco provolì del Cashewficio, o la mezzarella di Fermaggio)
1 patata lessa schiacciata e sbriciolata con un po' di fecola di patate (opzionale)
Lievito alimentare in scaglie (in alternativa formaggio grattugiato veg o simil pecorino, tipo Gondino
sale
(Se volete arricchirla ulteriormente potete aggiungere 400 gr. di ricotta vegetale o di besciamella)

Per il ragù:
1 litro di passata di pomodoro
300 gr. di cipolle dorate
60 gr. di olio extravergine di oliva
100 gr. di doppio concentrato di pomodoro
70 gr. di vino rosso secco
1 spicchio di aglio
semi di finocchietto
basilico
sale e pepe q.b.

In una casseruola mettete l'olio evo, l'aglio e la cipolla tritata. Fate rosolare per bene, unendo anche un cucchiaino di semi di finocchietto. Sfumate con il vino rosso. Versate la passata di pomodoro e il concentrato sciolto in un po' di acqua calda. Aggiustate di sale e pepe nero (se vi piace potete aggiungere anche del peperoncino) e lasciate cuocere a fuoco basso per 1-2 ore, aggiungendo un goccio di acqua quando necessario. A fine cottura assicuratevi che sia giusto di sale e pepe e aggiungete delle foglie di basilico fresco. 

Per le polpettine:

200 gr. di farina di ceci o lenticchie
50 gr. di pangrattato, o mollica di pane ammollata e strizzata
25 gr. di fecola di patate o amido di mais
1 cucchiaio di olio d'oliva
1 spicchio d'aglio tritato
1 ciuffetto di prezzemolo tritato
sale e pepe q.b.
1 cucchiaino di concentrato di pomodoro
40 gr. di lievito alimentare
Qualche aghetto di rosmarino
180 gr. di acqua circa

Mettete tutti gli ingredienti in una ciotola e amalgamateli con l'acqua, aggiungetene poco alla volta, fino ad ottenere un impasto compatto e modellabile. Create tante piccole polpettine della grandezza di una nocciola o di un cecio e disponetele su un piatto. Riscaldate dell'olio evo in una padella e versateci dentro le polpettine. Lasciatele rosolare per bene da tutti i lati, ci vorranno pochi minuti. Tenetele da parte.

Prendete la teglia, distribuite sul fondo uno strato di sugo e uno strato di sfoglia (se usate la pasta fresca ricordatevi di scottarla prima in acqua bollente salata per qualche minuti, quella secca cuocerà direttamente in forno). Ricoprite con il ragù, una parte delle polpettine, un pochino di patata sbriciolata, la mozzarella e il lievito alimentare. Continuate con un altro strato di pasta, sugo, polpettine, patata, mozzarella e lievito. Proseguite così fino a terminare gli ingredienti. Coprite con un foglio di alluminio e infornate a 180° per almeno 45 minuti, togliendo l'alluminio l'ultimo quarto d'ora per permettere alla lasagna di gratinare. Una volta cotta, spegnete il forno e lasciatela riposare per una decina di minuti prima di servirla. Buon appetito!